Io, gli altri e pure voi

gennaio 18, 2017

Sono stata assente, avete ragione voi.
Il 2017 è iniziato alla grande per certi aspetti e per altri aspetti è iniziato in maniera del tutto inaspettata, non so ancora se in positivo o in negativo. 



Il fatto è che sto facendo cose che da sempre ho fatto solo per me stessa invece adesso le faccio per altri, e le cose che ho da sempre fatto solo per gli altri ora non so come le sto facendo per me stessa. 
Tipo leggere. Nella mia vita ho sempre letto per me, solo perchè mi piaceva farlo e solo le cose che avevo voglia di leggere. Ora invece mi trovo a leggere libri che altre persone si aspettano che io legga, e non so come sia possibile ma, giuro, questa forzatura non mi da fastidio: è solo strana, nuova.
Tipo scrivere. Scrivere forse è l'unica cosa in assoluto che davvero mi apparteneva del tutto invece ora scrivo per altri, per far piacere ad altri, perchè altri mi chiedono di farlo, perchè si aspettano da me che io finisca di scrivere determinate pagine e solo questa loro pressione, se questo è il termine giusto, mi sta permettendo di superare la paura di finire qualcosa che ho iniziato per gioco e che invece si potrebbe concludere con qualcosa di più che un file ignoto sullo schermo del mio computer.
Tipo truccarmi. Prima, gli anni passati, mi truccavo per gli altri. Perchè non volevo che gli altri mi vedessero sgualcita, sciatta, sciupata, quando non mi truccavo mi sentivo brutta. Ora non è cambiato molto ma qualcosa è cambiato: mi trucco, sì, ma perchè sono io per prima che voglio vedermi bella mentre passo davanti alle vetrine della banca per andare all'università. Vedermi bella mi fa sentire di buonumore. 
Tipo studiare. Non ho mai studiato per me in tutta la mia vita. Mai. Mai. Mai. Adesso invece non capisco per chi altro dovrei farlo se non per me stessa. Studio e lo studio non mi pesa, neppure quando è pesante. Ho anche smesso di fingere di studiare: se un pomeriggio non ho voglia non lo faccio e basta, a prendermi in giro da sola non ci tengo. Studio e non è neanche una forzatura, lo faccio con serenità perche voglio farlo, perchè voglio andare bene. Poi, il primo esame mi ha dato una motivazione in più e una soddisfazione grande.
Tipo il blog. Ho pensato, per qualche giorno, di smettere di curarlo, almeno per un po' . Ho la testa su altro, sulla mia vita. Poi, una ventina di minuti fa, mi sono chiesta per chi fosse questo blog, per chi lo stessi tendendo. Per me? Che per ora non ho voglia di scriverci sopra? Oppure per voi? Che se pubblico bene e se non lo faccio amen, la vostra vita va avanti lo stesso. 
Non lo so per chi lo faccio, per chi scrivo, nel dubbio per ora mi sforzo di farlo. Vedremo, non mollo.

Ludo.

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4 commenti

  1. Brava, studia e truccati per te stessa, fa sentire bene vedersi curati, belli.
    E persevera a scrivere per altri. Io non sono certo una letterata, ma il tuo modo di scrivere le cose, così giovane come sei, secondo me vuol dire qualcosa. Non sottovalutare questa tua dote (il pensiero, il saperlo esprimere come fai)... scrivere per altri è un buon esercizio e, anche, ti apre la via a varie professioni...
    Il blog: manca quanto vuoi, concentrati sulla tua vita, se posso dire, e torna a scrivere quando te la senti/ne hai il tempo.
    In bocca al lupo! :D

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  2. Questo per me si chiama "imparare a volersi bene". Truccarsi per sé stessi, studiare per sé stessi... è la cosa più bella che c'è. E non c'è nulla di egoistico. A me piace leggerti. Davvero. Non è un blog come un'altro. Quindi anche se meno, ogni tanto scrivi. ;)

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  3. Amica mia! Come stai?

    Penso sia ua delle domande più sentite da fare,non tutti dicono la verità, altri vorrebbero ma hanno paura del seguito.

    Come te, anch'io non ho avuto un periodo sereno. Sto cercando di amarmi,ma non é facile. Il mio 2017 é iniziato davvero male,non so se è attinente al numero,non sono superstiziosa,ma chissà..No?

    Io spero che tu al contrario mio,stia meglio e che tramite te,io acquisisca positività!

    Un abbraccio grandissimo! :*

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  4. Viviamo per noi stessi.
    Se iniziamo a vivere per gli altri, non sono cverto che continui a chiamarsi "vita"

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