Seven Boys
novembre 30, 2016
Voglio sfatare il mito che le ragazze siano complicate e i ragazzi semplici. Lo voglio sfatare adesso, e lo farò raccontandovi in cinque schematiche righe sette ragazzi con cui io e una persona molto vicina a me abbiamo avuto a che fare.
Jovanotti
Chiamato così per la sua pronunciata zeppola che mi fa venire voglia di imbavagliarlo ogni volta che parla oppure di mettergli il bavaglino per servirgli un omogenizzato. Viene da una famiglia benestante di Roma ma è molto modesto, e questo è un punto a favore. E' timidissimo, la seconda persona più timida che conosca, ed è anche molto coraggioso o molto stupido o molto temerario, perchè al messaggio "io stasera sono sto qui se ti va passa" si è presentato da solo ed è stato in mezzo a sei ragazze a lui sconosciute, esclusa me con cui però era uscito solo due volte.
Il Filosofo
Studente di Storia e amante della Filosofia. Carino, con gli occhi azzurri e molto disponibile. Peccato che sia una noia mortale perchè ad ogni argomento frivolo che io tentavo di intavolare lui mi rispondeva con un detto di qualche mistico orientale, che per quanto io apprezzi la gente colta, è venerdì sera: grazie ma no grazie. Per il mio compleanno mi ha mandato una messaggio di auguri molto sui generis, una citazione di Nietzsche lunghissima che vi allego in questo link, perchè le sei righe stanno per finire. Questa citazione non so se va presa come un complimento o come un insulto.
Il Vegetale
Il Vegetale si adatta a tutto e non si fa una risata di pancia neanche a pagarlo. Dove lo si mette sta, fermo, come una pianta d'arredo. Non capisce se il conto al bar va saldato o meno, non capisce che ad una festa in casa per divertirsi bisogna interagire con altri esseri umani e non stare radicato sul divano. E' gentile, per carità, e anche generoso, perchè quando la cameriera porta il conto e riesce a svegliarlo dal suo coma catatonico lui prende il portafoglio e paga le birre. E' bello ma non balla, ossia è attraente, sì, ma cazzo reagisci alla vita!
Lo Sceneggiatore
La sua frase preferita è "So mejo io". E' intelligente, troppo, e sa di esserlo, è furbo, e ci sa fare con le parole. Mi ha invitato al cinema due volte e per due volte ha dovuto disdire perchè lui è un uomo impegnato, un ventiseienne che lavora, mica può stare appresso a me che ho vent'anni e che studio. Poi però mi sta appresso anche se nessuno lo richiede: mi scrive dopocena e rimaniamo a parlare fino a tarda notte. Io dico chissà, ci sta provando? Non si capisce, perchè tra un messaggio e l'altro spunta fuori che è fidanzato. Al cinema alla fine ci siamo andati, ma la faccenda rimane oscura.
Alex
Alex è un figo, e questo è fuori discussione. E' uno di quelli da "fai di me ciò che vuoi", per renderci conto. Con lui ci si esce due volte, si parla, si ride. Gioca a basket e il fatto che l'infanzia della mia generazione abbia avuto come centro del mondo Troy Bolton e Nathan Scott rende tutta la storia con Alex una specie di ritorno alle origini. Alla terza uscita bando alle ciance e parte la limonata brutale in macchina. Qualche giorno dopo si manda un messaggio per rivederlo, ma Alex ha una partita. Poi sparisce nel nulla, non scrive più. Spigami il senso del bacio spinto in auto se volevi chiudere.
Giuda
Giuda è il fiore all'occhiello della mia collezione: il disagio per eccellenza. Si dimentica di dirmi che ha la ragazza, ma non fa niente, tanto chitesencula. Mi blocca su facebook anche se chi t'ha mai scritto su facebook. Trascorre qualche giorno e mi scrive su un'altra chat che vuole rivedermi: ma sai ho la fidanzata e non posso farmi scoprire. Dopo mi manda cuoricini rossi alle tre del mattino a cui non rispondo perchè che cazzo di problemi hai. Sempre nel cuore della notte, qualche settimana più tardi, mi scrive che per ora non possiamo vederci perchè ha dei problemi suoi. Batman, sarò sincera con te: ma chi te vole vedè, ma chitesencula proprio.
Lorenzo Per Sbaglio
Nome d'arte per Roberto, ma lo si è chiamato Lorenzo fino alla terza uscita facendo una grossa figura di merda. Sguardi bollenti alla biblioteca dell'università ma mai una parola spiccicata. Senza preavviso, da ubriaca di sabato sera, lo si incontra in piazza, anche lui alticcio ed ecco che si sente per la prima volta la sua voce: neanche il tempo di capire come si chiama che già è un limone. All'università lo si rincontra qualche volta, sigaretta insieme e qualche caffè ma niente, non fa salire la voglia di conoscerlo meglio, quindi la cosa va scemando da sè. Lui però in biblioteca non si è più visto, sarà diventato latitante?
Ludo.
6 commenti
No vabbè, ahah, Giuda è il disagio mentale, un inno ai neuroni bruciati.
RispondiEliminaBelle storie però! Non ti annoi
CervelloBacato
No infatti, la noia è l'unica che non manca!
EliminaMa Giuda che problemi ha?
RispondiEliminaCiò non è dato sapere...
EliminaEcco. Io sono una di quelle che ci casca sempre con gli Alex. Ma quelli solo se siamo Haley James Scott, sono troppo irragiungibili.
RispondiEliminaPeggio di un ragazzo "filosofo" c'è solo il "finto filosofo" che è un misto col tipo "sceneggiatore"... si atteggia a maestro di vita tutto fare, cresciuto per la strada ecc. Poi al primo problema, scappa. Su "giuda" e "lorenzo" no comment, evita proprio. Chi ci rimane? Jovanotti o il vegetale, che comunque sono il male minore. Il problema è che gli uomini dicono sempre di preferire quelle di carattere ma alla fine scelgono sempre quelle più facili da domare.
Ps. Scusa, mi sono recuperata tutti i tuoi post, mi è piaciuto tanto leggerti e commentarti qua e là. Il cellulare alla fine si è ribellato, e sopra avevo premuto per sbaglio incolla e ci era finito dentro anche un commento whatsapp che avevo copiato prima... vabbe non mi dilungo oltre. *sorry*
Gli Alex, che sogno...
EliminaJovanotti lo sto ancora vedendo, vediamo come andrò a finire. Il Vegetale invece no, proprio no.
Ps: è sempre un piacere scovare i tuoi commenti qua e là.