Il flirt platonico

febbraio 11, 2015

Venti anni scarsi, occhiali squadrati, capelli arruffati, sopracciglia spesse, North Face rosso e impolverato, portatile nero, un plico di fogli con delle formule strane scritte sopra. Studia di sicuro fisica o ingegneria.
Eccolo il ragazzo  che si siede davanti a me in biblioteca, quello a cui lancio occhiatine nascoste tra una rivoluzione scientifica e una lettera copernicana.  
Vicino a me sta scrivendo la sua tesi il ragazzo radical chic per eccellenza -un giorno parlerò di questa nuova razza che brulica tra le vie di Roma-: è bello da far paura, ha un buon odore, gli occhiali alla Harry Potter ed è vestito così bene che quasi quasi credo sia gay.
Eppure nel momento in cui si siede il ragazzetto mingherlino con il capello spettinato, il macho radical chic qui vicino a me perde consistenza. 
Perchè non mi guarda?! 
Ok che oggi devo lavarmi i capelli ma potrebbe anche alzargli gli occhi dal portatile per un secondo, per curiosità almeno. Io l'ho fatto. Non ho avuto problemi a distrarmi da Galileo e i suoi problemi con la Chiesa. 
Forse mi ha lanciato un'occhiata mentre sottolineavo? Aspetta che controllo.
Cazzo! Ci siamo guardati!
Non diventare rossa, non diventare rossa, non diventare rossa.
Porca miseria ti avevo detto di non diventare rossa, sei sorda per caso?!





"Ma almeno vi siete parlati?"
"No.. però è successa una cosa! Io avevo le gambe allungate sotto il tavolo e lui per sbaglio mi ha toccato un piede"
"Ah. Tutto qua?"
"Sì, cioè no. Insomma, ci siamo guardati di nuovo e senza dire nulla è come se mi avesse detto 'scusami' e io 'ma figurati cose che capitano'"
"Le vostre anime si sono parlate..."
"Le nostre idee platoniche hanno flirtato nel mondo sensibile, sì"
"..."
"Poi si è messo la giacca e se n'è andato, ha lasciato le sue cose sul tavolo. Stavo per andare anche io -NDA: era ora di pranzo-, ma mi seccava che la nostra storia finisse così, e ho aspettato per un po'.."
"Per quanto?"
"Mezz'ora"
"Mezz'ora!?"
"Era quello giusto me lo sentivo, per forza lo dovevo aspettare!"
"Ed è tornato?"
"Di sicuro sì, aveva lasciato le sue cose lì, ma a me scappava la pipì e stavo morendo di fame, così sono tornata a casa"
"Ci sono i bagni nelle biblioteche"
"Che schifo"
"Questa tua storia d'amore mi ha fatto venire i brividi"
"Ad una certa sull'autobus mi sono data della cogliona: potevo lasciargli un biglietto col mio numero"
"Peccato"
"Stavo per fare marcia indietro ma davvero mi scappava troppo la pipì"
"Menomale che non l'hai fatto, saresti stata ancora più patetica di così"
"Era quello giusto..."
"Comunque a noi interessano gli sfigati invece che i fighi\fisici\belli\radical chic, siamo molto più profonde delle nostre coetanee"


Ludo.


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12 commenti

  1. Risposte
    1. E' nato e morto in quattro ore, come le farfalle.

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  2. Ahahahaha! Gli "sfigati" sono sempre i migliori.

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  3. I radical chic. A Roma. Cioè un radical chic che parla romano. L'accoppiata mi fa un certo ribrezzo.

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  4. Storie che nascono e muoiono ogni giorno in ogni luogo...

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    1. I tuoi commenti sono sempre piacevolmente criptici =D

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  6. Che storia!
    Spero tanto che tu lo riveda!!!

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    1. Come di suol dire: la speranza è l'ultima a morire ma la prima ad illuderti!

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