Il giorno in cui i miei coetanei compiranno 50 anni io ne festeggerò 30

giugno 08, 2014

L'aneddoto che oggi vi racconterò è un controsenso della sociologia moderna: una contraddizione tra ciò che si aspetta il mondo dagli adulti e tra ciò che il mondo si aspetta da chi adulto ancora ci deve diventare.
Qualche tempo fa avevo l'intenzione -vana- di andare ad una super-mega-fantasmagorica-incredibile-stupefacente-grandiosa festa al centro.
Una di quelle feste in cui ti accorgi  che perfino lo sfigato delle elementari che non vedi da circa dieci anni ha messo parteciperò -bugia- all'invito su Facebook.
Immaginatevi ora la scena di cinque ragazze tra i diciotto e i diciassette anni fare avanti e indietro dalla camera da letto al bagno nell'euforia della preparazione per la sopracitata festa -per chi conosce questa pratica condivido il fatto che la preparazione della festa spesso si rivela molto più divertente della festa stessa-, immaginatevi anche un tappeto di scarpe, di vestiti, di cosmetici, di borsette, di caricatori di cellulari, di calze, di portafogli, di top scollati e di gonne molto simili alle fasce per capelli che si usavano negli anni 80' che ricopre il pavimento. Immaginatevi le ante degli armadi spalancate e gli schiamazzi eccitati, aggiungete una litigata isterica con un padre a caso per l'altezza -suicida- di un paio di tacchi a spillo e mescolate il tutto agitando energicamente. Adesso proiettate l'allegra comitiva di fanciulle che finalmente alle undici e mezza riesce a parcheggiare la macchina e a fare la fila -che più che una fila assomiglia ad un ammasso di corpi che borbottano bestemmie in un elegante accento da partita domenicale della Roma-. Tutte e cinque le tipe in un equilibrio precario riescono finalmente ad arrivare, dotate di qualche livido sui gomiti, alle inferriate vicino ai buttafuori nel caos più totale. Fin qui tutto nella norma. Le scarpe già stanno avendo un effetto Cenerentola sui piedi -nel senso che Cenerentola non ha perso la scarpetta come vuole far credere, l'ha scaraventata violentemente sulla parete di marmo del castello reale lanciando imprecazioni davvero poco principesche contro la Fata Turchina e il suo talento come stilista-. In tutto ciò non bisogna dimenticare i bori -tamarri, cafoni, ognuno li chiami come vuole- di provincia che hanno iniziato a escogitare tentativi -solo in partenza fallimentari, figuriamoci in pratica- di abbordaggio.
Il buttafuori grugnisce qualcosa e fa passere le prime tre ragazze oltre il cancello, poi con un braccio peloso e tatuato -ho un conato, scusate- ferma le altre due e chiede il documento.
Ora. Ma perché questa discriminazione?
Adesso sono obbligata dalla mia amica -un po' snob ma molto simpatica- a censurare il litigio con il buttafuori e i tentativi -davvero imbarazzanti- di entrare in  questo locale -di merda, cit. la mia amica snob ma simpatica-.
Tralasciando il fatto che le altre tre ragazze siano riuscite ad entrare senza documento ed io e la mia amica siamo state -molto graziosamente- invitate ad uscire, tralasciando anche il mio livello di sfiga cosmica che aleggia sopra di me come una nuvola del malaugurio, e tralasciando la fine di questa storia che ha come protagonista me e la mia amica vestite in abiti pressoché succinti in piedi davanti all'uscita di questo posto -di merda-, voglio porvi un paio di domande del tutto lecite.
Perché ci vogliono più grandi? Perché ci trucchiamo per apparire più mature? -In senso estetico ovviamente, figuriamoci se io creda che intellettualmente un diciannovenne patentato e con il doppio taglio ai capelli possa essere più maturo di me-
Perché passiamo la nostra adolescenza a voler essere più grandi, e quando finalmente lo siamo ci crogioliamo in pianti nostalgici e spendiamo un sacco di soldi in creme antietà?
E poi che razza di parola è "antietà"?
Fa schifo. Non ha senso, ed è anche offensiva nei confronti di chiunque abbia un'età.
Io vorrei davvero desiderare di avere la mia età.
Mi hanno buttato fuori dal locale perché sembro più piccola di una diciottenne -il che è vero, faccio il compleanno tra cinque mesi ma non credo che ad ottobre il mio viso cambierà così radicalmente-, nonostante ciò non è questo il fatto che mi ha infastidita -al contrario della mia amica che si è sentita profondamente offesa-. La cosa che ho trovato scioccante è il messaggio che senza accorgersene queste discoteche lanciano alle ragazzine come me -e come la mia amica che ha abboccato in pieno-.
Il mondo non vuole davvero non fare entrare minorenni nei locali, il mondo vuole dare l'idea di non far entrare minorenni nei locali -dimostrazione: le mie tre amiche tutte più alte della sottoscritta ma più o meno con la stessa età anagrafica sono passate senza problemi oltre l'inferriata dei buttafuori-.
Dio, la gente non si rende conto che facendo così istiga le ragazzine a voler dare l'idea di essere più grande. A truccarsi come una donna grande e a uscire con persone più grandi. Vedo moltissime delle mie coetanee bruciare le tappe così velocemente da non riuscire a percepire con un criterio logico l'importanza dell'esperienza che hanno appena vissuto. E non ho dubbi che una volta compiuti i cinquant'anni finiranno col comprare creme antietà per rivivere dei momenti che a pensarci bene non hanno mai vissuto.

Concludo la paternale -quasi seria e sensata se siete riusciti a tenere il filo- rivelandovi la conclusione della mia serata -davvero indimenticabile. Sono ironica, per chi non l'avesse capito-: la mia amica ha chiamato suo padre che a mezzanotte e mezza ci è venuto a prendere con la macchina e -con le lacrime agli occhi dalle risate- ci ha portato per alzarci un po' su di morale in un locale con la tappezzeria rubata al set di The Rocky Horror Picture Show per bere un Martini con due olive, una Pina Colada e un Gin Fizz.

Ludo.

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3 commenti

  1. Si sa che siamo nel mondo dell'apparire.
    Edonisticamente, tutto è lecito. E il mondo stesso, appunto, finge. L'essenziale è sembrare qualcosa.
    A me, a Londra (e avevo più di 18 anni) non vollero vendermi dei dvd tipo Pulp Fiction.
    Sembravo minorenne.
    Ma magari era un complimento implicito :p

    Moz-

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  2. Tante volte penso che vorrei tornare alla tua età con la "maturità", chiamiamola così, dei miei quasi dieci anni in più. Con questa nuova testa farei tante esperienze che mi sono persa a quell'età. Ho passato l'intera adolescenza sui libri, senza mai fumare una sigaretta, senza mai uscire la sera, senza mai assaggiare una birra, senza mai fare cazzate. E non ero neanche una cima a scuola, anzi. Beh, non sai quanto me ne pento.
    Quindi voi - in generale - cercate di essere più grandi, noi pseudoadulti vorremmo tanto tornare indietro per fare cazzate. Non siamo mai contenti eh? :P

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  3. Oddio.. Il Gin Fizz è da VECCHI: andava di moda negli anni '40 (mi pare)
    A parte ciò, la società si basa sull'apparire da anni ormai, non solo negli ultimi tempi. Certo, ora stiamo arrivando a livelli ridicoli (guarda le 12enni per strada) e disastrosi (guarda le 60enni) ma è un motore che ha iniziato a rombare anni fa, quano ancora non sapevo di essere invecchiato.
    Personalmente non rimpiango di aver vissuto da "vecchio" gran parte della mia vita né rimpiango il continuare a farlo (in modo più divertente).

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