#dimmicosaleggi - 10 libri in Cabane

novembre 27, 2015

Prima di tutto, cos'è una Cabane? E' un tipico rifugio siberiano 3m x 3m costruito in legno, nel quale il protagonista del romanzo Nelle foreste Siberiane di Sylvan Tesson decide di passare sei mesi con la la sola compagnia di 60 libri. 

La magnifica idea di proporre un tag in cui elencare dieci libri da portare in una Cabane l'hanno avuta quei Turisti per sbaglio, ma io l'ho vista sul blog di Profumo di Follia.



Il primo posto va al libro che ha cambiato il mio modo di vedere il mondo e che ha salvato la mia esistenza dei 14 anni. L'ho letto tutto d'un fiato finendolo nel cuore della notte mentre ero circondata da una valle di lacrime. Non ho mai pianto tanto per un libro.

Harry Potter e i Doni della Morte
di J.K. Rowiling




Il secondo posto se lo merita un libro che da quando sono diventata quindicenne a questa parte, rileggo tutti gli anni riscoprendolo ogni volta. Si tratta di una storia d'amore tra una madre e una figlia, tra una ragazza e un ragazzo, tra il silenzio e il dolore. Questo libro è l'ultimo libro che mia madre mi ha regalato senza che io glielo chiedessi, è un pensiero spontaneo che mi ha dedicato. Sono sicura che sia in assoluto uno dei miei libri preferiti.

Il mio inverno a Zerolandia
di Paola Predicatori



Il terzo posto lo prende il secondo libro di una trilogia. Di saghe ne ho lette parecchie e di tutte il secondo volume mi è piaciuto sempre meno del primo. Riguardo i capitoli finali poi, sono convinta che gli scrittori si bevono il cervello quando giunge il momento di tirare le somme di una storia.
Comunque, per la prima volta nella mia carriera di lettrice il secondo volume di una trilogia mi ha elettrizzata più del primo, e, senza sorprese, più del terzo.

Pandemonium 
di Lauren Oliver



Il quarto posto lo vince il libro di cui colleziono copie in tutte le lingue del mondo. Si vuole che non me ne porti almeno uno in Siberia? A questo libro ho già dedicato il seguente post.

Il Giovane Holden
di J.D. Salinger




Il quinto posto se lo aggiudica senza discussioni un libro leggero, frizzante e che mi ha fatto ridere una pagina sì e una pagina anche. I grandi letterati di stocaz sono sempre pronti a condannare quei libri che non trattano di temi sociali, drammatici, filosofici e che non abbiano un lessico altisonante o adeguato alla buona letteratura. Il libro che mi porterei nel Cabane non è pretenzioso, ma è adorabile. Inoltre io dico a quei grandi letterati di stocaz che non è propria di tutti gli scrittori la capacità di far ridere sempre il lettore con un umorismo fresco e mai volgare.

Sai tenere un segreto?
di Sophie Kinsella



Il sesto posto lo assegno ad un libro che non ho ancora, da anni, finito di leggere. E' molto grande e quindi richiede molto tempo, ergo nei sei mesi di reclusione in Siberia sarebbe perfetto.

It
di Stephen King 




Il settimo posto è anche lui dai inserire nell'elenco dei tomi giganteschi. Di solito non sono un'amante dei romanzi storici, Ho avuto una breve storia qualche anno fa con Robert Harris e il suo Imperium, ma non mi aveva travolto. Quest'estate dopo il consiglio di un vecchio amico un po' speciale ho comprato come lettura da spiaggia un libro sulla storia di New York. In spiaggia ho letto sì e no cento pagine, magari tra le betulle mi viene voglia, chissà?

New York 
di Edward Rutherfurd 




L'ottavo posto lo concedo ad un libro che non ho letto, che mi ha consigliato il mio papà e che tratta uno dei miei argomenti splatter preferiti: l'apocalisse. Ha vinto il Nobel nel 1965 e l'ho già citato in questo post da brava ragazza  nerd quale mi limito ad essere.

Cecità 
d Josè Saramagoi





Il nono posto va dritto dritto ad un grande libro che ho lasciato a metà e che chiusa in nove metri quadrati forse riuscirei a finire, non è molto grande di volume ma diciamo che ciò non lo esime dall'essere piuttosto difficoltoso nella lettura.


Una donna
di Sibilla Aleramo




Il decimo posto va ad un libro che non so se avrò mai davvero il coraggio di leggere , neanche in Cabane. Ammetto che dello stesso autore ho letto con non poca fatica anche Anna Karenina, e proprio per questo non so se sarei in grado di leggere altro scritto dal suo pugno russo. Non che non mi sia piaciuto, insomma, chi sono io per giudicare?, però l'ho trovato ostico, a tratti pedante, descrittivo da sfinire, perchè facciamo i sinceri, ma che me ne frega quale tipologia d'aratro è migliore rispetto ad un'altra? E se proprio l'autore me lo vuole dire, perchè il suo amore per la campagna e la vita campestre è irrefrenabile, va bene, che mi informi, ma non per due capitoli interi. Detto ciò sono incoerente, perchè eccetto che per le digressioni a tema rurale -chi ha letto Karenina, sa bene che siamo parlando di più della metà del romanzo- il libro, concedo, è grandioso, in tutti i sensi.

Guerra e Pace
di Lev Tolsotj



Ludo.

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