Quindi sì, anche io voglio scrivere di come viaggio perchè 1)il prossimo viaggio serio è prenotato per giugno, e devo distrarmi in questa lunghissima attesa -merda, siamo solo a febbraio- 2) se adesso qualcuno mi dicesse tra un quarto d'ora hai un volo prenotato per il Chad -credo ci sia solo deserto in Chad, ma non avendo io mai visto il deserto...- scapperei all'areoporto senza pensarci due volte, e 3)questa cosa mi diverte.
Dove dormo.
Dove costa poco. Quando viaggio rimango in albergo o nelle case dalle due alle cinque ore massimo, quindi dove costa poco mi basta e mi avanza, preferisco spendere soldi in altro. A Barcellona ho dormito insieme a BBF in una stanza dove entrava solo il letto -non scherzo, solo il letto. Le valige non so come le abbiamo infilate-, la finestra dava vista e tatto muro -nel senso che se si allungava la mano si toccava il muro del palazzo di fronte-, al posto della tenda c'era un pareo e poi il tocco di classe:
"BBF, ma perchè c'è un bastone per tendaggi in mezzo alla parete con delle stampelle appese?"
"Credo sia il nostro armadio"
Già .
Ma la soddisfazione si fa grande quando trovo il B&B dei sogni: economico, pulito, gestito da una graziosa coppia e con una colazione buonissima.
Dove mangio.
La colazione dov'è buono e comodo ed economico.
Il pranzo dove è veloce, buono, tradizionale.
La sera dove è bello, dove è ganzo, dove è tipico e dove c'è movida.
Poi diciamo che tutto dipende da dove vado, da quanto è ricca la cultura culinaria del paese e da quanto caldo o freddo è il tempo. Il mio appetito tende in inverno ad adorare le pasticcerie tipiche e calde del nord europa ed in estate ad adorare gli aperitivi a base di pesce e di cocktail alla frutta.
Come mi muovo.
A piedi! Che me la visito a fare la città se no? Poi mi sposto con la metro o il tram, ma solo per una o due corse al giorno. Gambe in spalla, signori.
Le attrazioni che scelgo.
Ahimè quelle turistiche, quelle che hanno delle file chilometriche -ringraziamo Zeus e gli déi per l'invenzione della prenotazione online- e che quasi sempre costano un occhio della testa. All'epoca del mio girovagare per Londra mi rifiutai di spendere trenta sterline -trenta!- per il London Eye. Ma sono pazzi questi Inglesi?
Strane abitudini
Dal mio primo viaggio ad Alghero senza né papi e mami né insegnati stressati per i viaggi di istruzione, all'età di dodici anni ho iniziato a scrivere dei programmi di viaggi dettagliatissimi, con gli orari, le tabelle di marcia, i prezzi di ogni biglietto, i numeri degli autobus, le fermate della metro ecc.. Con gli anni questi programmi si sono fatti sempre più specifici e minuziosi.
Non mi porto la macchina fotografica. Non ho mai avuto il momento fotografa: prima ci pensavano il papi e il nonno alle foto, ora il mio bellissimo e amatissimo Iphone.
Nella valigia, nonostante i limiti di kg, ho sempre dietro un libro, sapete, da leggere in caso di ritardi o momenti di vuoto. Peccato che io non legga mai in viaggio: nelle ore di attesa in aeroporto chiacchiero, e nei momenti di vuoto dormo.
Per un viaggetto un po' più folle del previsto clicca: Profumo di follia
Ludo.
L'ultima settimana di febbraio è stata un incubo in cui le ore di sonno perse si sono accumulate una addosso all'altra sotto i miei occhi -le mie occhiaie sembravano buste della spesa!-.
Domenica pomeriggio l'ho passata chiusa in un bar del centro insieme a Compagna di Banco per studiare trigonometria, sono tornata a casa e con BBF ho messo la sveglia alle due e trenta del mattino per guardare in direttissima la notte degli Oscar.
Lunedì pomeriggio nonostante la stanchezza appiccicosa e un bisogno disperato di dormire ho studiato matematica, sono andata dal dentista e ho fatto ripetizioni con Compagna di Banco.
Martedì e mercoledì pomeriggio sono riuscita a strappare un paio di ore di sonno prima di studiare, ma le ho perse subito visto il diciottesimo di mercoledì sera -pietà , finiranno mai questi compleanni? E poi perchè fai la festa di mercoledì?! Non la puoi fare di sabato come tutte le persone normali?!-.
Grazie ad Afrodite giovedì c'è stata una gita, ma il colpo di grazia sarebbe arrivato venerdì con l'interrogazione programmata di greco. Presa da tutte le mie ansie metto la sveglia alle tre e mezza del mattino per ripassare. L'apice della disperazione è arrivato verso le cinque meno un quarto -cinque meno un quarto-, quando mi sono trovata a cercare su youtube qualche genio del male che leggesse in metrica la strofa saffica.
Sabato, giunta alla riserva del mio serbatoio delle energie ho pensato: "se fossi un vampiro ora non sprecherei due ore del mio sabato pomeriggio a dormire"
Il punto è questo: io non voglio rinunciare a nulla.
Per quanto mi piaccia dormire e crogiolarmi tra le coperte non mi viene voglia di farlo se devo rinunciare a qualcos'altro.
Io voglio fare tutto. Voglio prendere un bel voto in matematica e greco -non ci allarghiamo, diciamo un voto sufficiente va'-, voglio divertirmi alla festa di mercoledì senza essere stremata, voglio uscire il sabato sera senza sentire gli occhi pizzicarmi e voglio non essere stanca.
Cazzo, voglio essere un vampiro!
PS: #buonafestadelleDonne
Ludo.
Domenica pomeriggio l'ho passata chiusa in un bar del centro insieme a Compagna di Banco per studiare trigonometria, sono tornata a casa e con BBF ho messo la sveglia alle due e trenta del mattino per guardare in direttissima la notte degli Oscar.
Lunedì pomeriggio nonostante la stanchezza appiccicosa e un bisogno disperato di dormire ho studiato matematica, sono andata dal dentista e ho fatto ripetizioni con Compagna di Banco.
Martedì e mercoledì pomeriggio sono riuscita a strappare un paio di ore di sonno prima di studiare, ma le ho perse subito visto il diciottesimo di mercoledì sera -pietà , finiranno mai questi compleanni? E poi perchè fai la festa di mercoledì?! Non la puoi fare di sabato come tutte le persone normali?!-.
Grazie ad Afrodite giovedì c'è stata una gita, ma il colpo di grazia sarebbe arrivato venerdì con l'interrogazione programmata di greco. Presa da tutte le mie ansie metto la sveglia alle tre e mezza del mattino per ripassare. L'apice della disperazione è arrivato verso le cinque meno un quarto -cinque meno un quarto-, quando mi sono trovata a cercare su youtube qualche genio del male che leggesse in metrica la strofa saffica.
Sabato, giunta alla riserva del mio serbatoio delle energie ho pensato: "se fossi un vampiro ora non sprecherei due ore del mio sabato pomeriggio a dormire"
Il punto è questo: io non voglio rinunciare a nulla.
Per quanto mi piaccia dormire e crogiolarmi tra le coperte non mi viene voglia di farlo se devo rinunciare a qualcos'altro.
Io voglio fare tutto. Voglio prendere un bel voto in matematica e greco -non ci allarghiamo, diciamo un voto sufficiente va'-, voglio divertirmi alla festa di mercoledì senza essere stremata, voglio uscire il sabato sera senza sentire gli occhi pizzicarmi e voglio non essere stanca.
Cazzo, voglio essere un vampiro!
PS: #buonafestadelleDonne
Ludo.
Questa foto riassume tutto ciò che ho scritto, se la si guarda bene leggere qui sotto è inutile. |
Lo so che lo dicono tutti, lo so, lo so, ma giuro che per me è diverso.
E' diverso proprio perchè è esattamente quello che è.
Non c'è nessuna visione allegorica, spirituale, filosofica, niente.
Per me sono solo le luci delle lampadine che brillano nel teatro, sono le poltrone rosse e lo scintillio delle scarpette che battano sul pavimento, come nelle favole.
Per una sera li vedo che respirano come respiro io, e lo stanno facendo proprio nello stesso istante in cui lo sto facendo io, nello stesso modo anche: prendi l'aria, butta l'aria, prendi l'aria, butta l'aria.
Camminano e sorridono alle macchine fotografiche, si salutano tra di loro, salutano gli obbiettivi, ma si vede, si vede, che vogliono vincere.
Sono grati alla vita per essere lì in quel momento, devono essere grati alla vita per essere dove sono adesso, per indossare le scarpe che indossano e i vestiti svolazzanti e le pietre preziose che luccicano.
L'oro, le scarpe, l'orchestra, la seta degli abiti da sera, il tappeto rosso, tutti questi piccoli e brillanti particolari sono la personificazione della mia felicità .
Anche se loro non sono felici, anche se si drogano per la depressione o si deprimono per la droga, anche se si suicidano, muoiono di overdose nelle vasche da bagno di alberghi lussuosissimi, anche se odiano la vita e tutto quello che la vita ha concesso loro, ogni cosa che appartiene a quell'universo sfavillante e colorato è la mia felicità .
Quando dico che per me è diverso lo penso davvero. Loro sono stati tutti come me, come noi comuni mortali, prima di essere lì. Se adesso dunque camminano con il papillon sotto il mento e con delle scarpe di velluto e pregano Dio di avere ancora di più per quella sera, allora i sogni si avverano.
Uno su un milione, dicono. Per me è diverso perchè i numeri non hanno importanza. Uno su un milione, uno su un miliardo, uno su.. qualunque numero ci sia dopo.
Non fa alcuna differenza, quell'uno ha vinto e io non smetterò mai mai mai mai mai mai di immaginare di essere un uno anche io.
Quindi nell'attesa dormo sul divano con BBF, mi sveglio alle due e mezza del mattino, accendo la tv, piango insieme a Chris Pine mentre John Legend canta Glory e sogno senza avere bisogno di dormire.
Ludo.