Come da prassi, ho fatto incetta di idee geniali dal blog di Pata per scrivere questo post, perchè ogni volta che scrive post come questo mi viene da pensare a cosa risponderei io o a come mi comporterei io ecc...
Dunque ho coniugato la mia ossessione per il Cinema con il divertimento che ho avuto nel leggere il post della Pata, ecco cosa ne è uscito.
1) Il personaggio cinematografico che vorresti essere
Trilly. E' una figa, e vola pure.
2) Genere che ami e genere che odi.
Quello che amo? Ne ho diversi: mi piacciono le commedie rosa, i film apocalittici, i blockbuster pacchiani, ma se esiste davvero un genere che amo allora sono i thriller che oscillano tra l'azione e lo psicologico. Sto parlando di film che non si capisce dove vogliano andare a parare, che si rivelano essere tutto e il contrario di tutto, che non danno certezze ma solo domande, che non si susseguono in colpi di scena scontati e troppo frequenti ma che tramite personaggi tridimensionali riescono a non dare nessuna informazione corretta sul finale. I film che lasciano cadere nel vuoto il pubblico e non hanno nessuna intensione di riprenderlo al volo se non, a volte, l'attimo prima dei titoli di coda.
The Departed di Scorsese è il mio preferito, lo so, è un po scontato, ma a me i classici piacciono, poi c'è anche Match Point di Allen e Flightplan di Schwentke, Gone Girl di Fincher e Shutter Island di Scorsese. Di sicuro ne ho altri ma per ora non mi vengono in mente.
I demenziali. Li odio, non riesco a vederli. La comicità che pesca battute volgari e infantili dal lessico peggiore delle province americane e italiane non mi fa ridere, anzi. Mi sento di dire che ci vuole una comicità più sofisticata per farmi ridere.
3) Film doppiati o in lingua originale.
Dipende. Se sono abituata alla lingua del doppiatore mi infastidisce un po' sentirla diversa. I nuovi film, quelli che vedo per la prima volta e che presentano attori a cui ancora non mi sono affezionata, preferisco vederli in lingua originale se è l'Inglese, così faccio orecchio.
4) L'ultimo film che hai comprato
Nynphomaniac vol. I e vol. II
5) Sei mai stata al cinema da sola?
Sì, due volte. Non mi piace per niente. Io al cinema parlo un sacco, rido e faccio battute. Se lo facessi mentre sono da sola sembrerei pazza. Inoltre non so che fare durante l'intervallo.
6) Che cosa ne pensi del Blu-Ray?
Niente.
7) Che rapporto hai con il 3D?
Lo evito come la peste. Un bel film diventa un bel film perchè trasporta lo spettatore dentro una superficie piatta. Il cinema, per quanto mi riguarda, sono immagini e suoni fissi in uno spazio circoscritto, e se gli attori, gli sceneggiatori, e i registi sono bravi il film viene fuori dallo schermo senza bisogno di occhiali.
Io non sono te, non posso esserlo, né tanto meno vorrei esserlo. Sono una persona diversa da te, da papà , da chiunque altro. Non so ancora chi sono, mi sto costruendo, e non so rispondere alle domande che mi fai, non so neanche se sono le domande giuste. Chi ti credi di essere?, dici. Non lo so, non so neanche se voglio saperlo. Ho una mia coscienza, una mia unicità , lo sto capendo ora. Non puoi pretendere che io mi scusi per questo. Non puoi pretendere che io mi costringa a demolire quello che sto costruendo di me stessa, con molta più fatica di quanto pensi, perchè non è come tu vorresti che fosse. Ci hai provato, ma sto prendendo un'altra strada. Non mi scuserò per questo. Non mi lascerò piegare dal tuo desiderio di vedermi come mi avevi immaginata.
Non so cosa, chi, come sono adesso.
Non so cosa, chi, come sarò da più grande.
Ma ci sto lavorando, non ti lascerò sopprimere il mio impegno. Se è un'altra guerra, a quante siamo arrivate ormai tu ed io?, se è un'altra guerra che vuoi per me va bene. Non potrai schiacciare la mia coscienza: ho appena capito di averla, non l'abbandonerò facilmente.
Tu mi vedi diversa da come sono e io non riesco neanche a capire che forma sto prendendo, come sono fatta.
Ti voglio bene, lo sai, ma combatterò contro di te se questo è ciò che serve per imporre la mia presenza, staccata dalla tua.
Mamma, ricordati che il cordone ombelicale il medico l'ha tagliato quasi venti anni fa, devi fartene una ragione.
Ludo.
L'After è la parte della notte in cui non si sa mai cosa potrebbe accadere. L' After è il dopo, quando a serata finita non si torna a casa ma si vaga per la città , nel freddo delle prime ore della giornata che deve ancora nascere e che neanche se ne accorge di essere già qui.
L'After è
è spirito di avventura, è un barbone drogato molesto, è una bottiglia di vino senza cavatappi nella borsa, è la giacca chiusa fino al collo, è il silenzio del fiume, è il rumore del camion dei rifiuti, è la luce gialla dei lampioni del centro, è la voglia di un latte caldo, è il ragazzo che ride sui gradini della fontana, è l'ambulanza che sfreccia sul Lungotevere, è l'autobus notturno che non arriva e che sorprende arrivando, è il Colosseo che si intravede, è l'alba che non spunta, è la stanchezza che si arrampica sul viso e sulle palpebre, è l'acqua scrosciante della fontana di Trevi senza turisti e fotografie, è il cappuccio della felpa sulla testa, è la risata e il lamento dolorante di un'amica, è il nervosismo di un passante che calcia una bottiglia vuota di birra, è la paura di essere indifesa, è il sublime della bellezza che penetra nel petto, è la convinzione di essere immortali e giovani, è il colore del cielo prima che compaia il sole, è il bar che non ha ancora aperto, è l'occhiale da sole che copre le occhiaie, è il cappuccino più buono del mondo, è il morso della fame, è l'insegna di ogni locale che si va spegnendo, è il pisolino sulla sedia del bar nell'attesa che arrivi l'ora giusta per tornare a casa, è una madre che chiede com'è stata la serata tra ragazze a casa di un'amica, è la verità spietata, felice e manipolata di una figlia che risponde: è stato fantastico.
Dopo after cosà mi chiedo come sia possibile che le persone possano vivere in posti diversi da città come Parigi, Londra, Barcellona, Berlino.
Come si può vivere senza vivere a Roma?
Ludo.