In questo mese ho partecipato a tre eventi di massima importanza per me, che sono un'aspirante studentesse di Lettere: Marco Santagata è venuto nel mio liceo per tenere una conferenza sul suo nuovo libro da dantista e petrarchista, quale lui è -Santagata è un po' come il Francesco Totti della Letteratura Medievale italiana, uno dei più grandi critici letterari moderni-, e poi ho partecipato all'università la Sapienza alla giornata delle Letteratura, portando come testo da leggere davanti all'aula magna -910 posti a sedere, immaginatevi la strizza che mi è presa- l'incipit di Se una notte d'inverno un viaggiatore di Calvino. Sono anche andata a vedere Il Giovane Favoloso, che mi è piaciuto tantissimo. Sono andata con S., e nonostante io e lei avessimo passato quasi tutta la durata della proiezione a sghignazzare e a commentare parole come in guisa o bestialitade, -di cui conosciamo purtroppo la provenienza etimologica, ammazza che ho detto- c'è stato un momento che ha zittito perfino me -e ho detto tutto-. Elio Germano si è messo a recitare L'infinito e sulla sala è calato un silenzio di estasi collettiva; come se tutti avessero trattenuto il fiato.
L'altro ieri dopo il compito di matematica ho detto: "Se prendo almeno sei me ne infischio di Letteratura e faccio Economia, che sicuramente mi apre più porte nel mondo del lavoro"
Beh, ho detto una cazzata. Perchè Economia forse sì, aprirà più porte e offrirà più opportunità , ma quanti studenti migliori di me nel mondo faranno Economia? E quanti studenti di Oxford o Yale saranno pronti ad aprirmi il culo durante le vere competizioni per i posti di lavoro più fighi?
Ma per quanto gli studenti di Storia dell'Arte di Stanford, ad esempio, saranno bravi e competenti, uno studente europeo sarà migliore a priori. La Cappella Sisitina? Io ce l'ho ad una fermata di metro. Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto a Firenze? Due ore di treno. I canali di Venezia? Una bella gita a casa di amici. Il Louvre? Due ore di aereo, come anche Berlino, Cophenagen, Londra.
Davvero io voglio mandare tutto al cesso prendendo Economia solo perchè la crisi mi mette in crisi? Dio, ci sono persone che venderebbero l'anima per vedere una volta nella vita il Colosseo e io ci passo con l'autobus ogni giorno per andare a scuola. C'è uno scorcio molto bello la mattina verso le otto meno venti, tra il Vittoriano e i Fori, quando il sole fa diventare il cielo rosa e celeste e nell'aria si intravede la foschia che piano piano scompare. Ogni giorno lo vedo, ogni giorno.
Se non lo studio io Dante all'università chi lo dovrebbe fare? Un'americano al collage?
Se non lo studiamo noi Michelangelo allora chi? Un tizio a caso del Texas che probabilmente la Cappella Sistina la vedrà solo in fotografia sul suo libro di testo?
Lascio ad altri la possibilità di fondare un'azienda di microtecnologia avanzata, perchè a me non interessa. E non farò Economia perchè anche se sono convinta che mi piacerà , sono anche convinta che Lettere mi farà commuovere.
Ruberò la frase che la Watson ha usato all'ONU per sensibilizzare chi non è ancora abbastanza sensibile alla violenza sulle donne. L'ho strappato via dal suo contesto originale ma è un motto così bello che ne sto facendo una filosofia di vita: Se non io chi? Se non ora quando?
Ludo.
Alla Sapienza. Sì, avevo un posto sfigato con di fronte un palo e una lastra di vetro. |
L'altro ieri dopo il compito di matematica ho detto: "Se prendo almeno sei me ne infischio di Letteratura e faccio Economia, che sicuramente mi apre più porte nel mondo del lavoro"
Beh, ho detto una cazzata. Perchè Economia forse sì, aprirà più porte e offrirà più opportunità , ma quanti studenti migliori di me nel mondo faranno Economia? E quanti studenti di Oxford o Yale saranno pronti ad aprirmi il culo durante le vere competizioni per i posti di lavoro più fighi?
Ma per quanto gli studenti di Storia dell'Arte di Stanford, ad esempio, saranno bravi e competenti, uno studente europeo sarà migliore a priori. La Cappella Sisitina? Io ce l'ho ad una fermata di metro. Santa Maria del Fiore e il Campanile di Giotto a Firenze? Due ore di treno. I canali di Venezia? Una bella gita a casa di amici. Il Louvre? Due ore di aereo, come anche Berlino, Cophenagen, Londra.
Davvero io voglio mandare tutto al cesso prendendo Economia solo perchè la crisi mi mette in crisi? Dio, ci sono persone che venderebbero l'anima per vedere una volta nella vita il Colosseo e io ci passo con l'autobus ogni giorno per andare a scuola. C'è uno scorcio molto bello la mattina verso le otto meno venti, tra il Vittoriano e i Fori, quando il sole fa diventare il cielo rosa e celeste e nell'aria si intravede la foschia che piano piano scompare. Ogni giorno lo vedo, ogni giorno.
Se non lo studio io Dante all'università chi lo dovrebbe fare? Un'americano al collage?
Se non lo studiamo noi Michelangelo allora chi? Un tizio a caso del Texas che probabilmente la Cappella Sistina la vedrà solo in fotografia sul suo libro di testo?
Lascio ad altri la possibilità di fondare un'azienda di microtecnologia avanzata, perchè a me non interessa. E non farò Economia perchè anche se sono convinta che mi piacerà , sono anche convinta che Lettere mi farà commuovere.
La mia copia della Divina Commedia autografata da Santagata: ha scritto 'brava zia' sotto la dedica che mi ha scritto lei quando mi ha regalato questo libro. Sono stata euforica per un'ora. |
Ruberò la frase che la Watson ha usato all'ONU per sensibilizzare chi non è ancora abbastanza sensibile alla violenza sulle donne. L'ho strappato via dal suo contesto originale ma è un motto così bello che ne sto facendo una filosofia di vita: Se non io chi? Se non ora quando?
#HeForShe |
Ludo.